La consegna alla polizia di Milorad Luković Legija potrebbe gettare una nuova luce sul processo contro gli assassini di Zoran Ðinđić, il premier serbo ucciso il 12 marzo 2003
Se alle elezioni presidenziali in Serbia del 13 giugno dovesse vincere Tomislav Nikolić, candidato ultranazionalista, la Serbia si troverà di fronte ad una pesante crisi politica e all'instabilità
Per la prima volta Belgrado è appoggiata dalla comunità internazionale per il suo comportamento nei riguardi del Kosovo e, dal 1999, ora più che mai coltiva con ottimismo l'idea che la provincia non divenga uno stato indipendente
Le mosse della comunità internazionale indicano che quest'anno potrebbe essere messa la parola fine alla questione Radovan Karadžić e Ratko Mladić, i quali già da quasi dieci anni fuggono alla consegna al Tribunale dell'Aia.
Nella formazione del nuovo governo la Serbia si trova a scegliere tra tre cattive soluzioni e una quarta, ancora peggiore delle altre, ossia che la soluzione non ci sia per niente e che la crisi politica sprofondi in modo estremo
La debolezza dei politici serbi nel formare il governo è usata dai potenti della finanza, i quali senza ritegno più che mai cercano di avere un'influenza politica
Nonostante le trattative sulla formazione del nuovo governo della Serbia siano entrate in una difficile crisi, tutti i partiti che discutono sul governo sono più inclini ad un compromesso piuttosto che a nuove elezioni.
Nonostante la riuscita della destra radicale, i partiti del blocco democratico dopo le elezioni parlamentari avranno la possibilità di formare il governo e di continuare le riforme interrotte un anno fa.
Il processo ai 36 accusati della cospirazione in cui è stato ucciso il premier serbo Zoran Ðinđić è iniziato lunedì a Belgrado, dove sotto gli occhi del pubblico sarà presentata l'accusa della cui fondatezza in Serbia si dubita sempre di più
Mancano meno di due settimane prima che i cittadini della Serbia il 28 dicembre votino alle elezioni politiche anticipate, e i partiti politici si confrontano a suon di demagogiche promesse
Il rafforzamento del blocco politico reale indebolisce i due più forti partiti serbi: l'ultranazionalista Partito radicale serbo (SRS) e il moderato conservatore Partito democratico della Serbia (DSS).
La consegna di Ratko Mladić al Tribunale dell'Aia per i crimini di guerra è il maggior problema internazionale che il nuovo governo serbo avrà in eredità dai suoi predecessori.
Nonostante il candidato ultranazionalista abbia ottenuto il maggior numero di voti alle presidenziali e nonostante sia atteso il suo buon risultato anche nelle elezioni politiche di dicembre, non c'è pericolo di un ritorno al regime di Milošević.
Il premier messo alle corde dai nuovi scandali di corruzione, dalle proteste dei lavoratori, dalle incerte votazioni sulla fiducia al governo e dalle recenti richieste degli alleati politici dovrà indire le elezioni anticipate cui a lungo si era opposto
I nuovi dettagli sull'omicidio del premier serbo dischiudono la possibilità che il potere di Belgrado non abbia interesse a rivelare tutti i dettagli sull'attentato a Ðinđić
Le accuse contro i quattro generali serbi, sia della polizia che dell'esercito, mosse dal Tribunale de L'Aja hanno, con ogni probabilità, conferito l'ultimo colpo al già indebolito governo della Serbia
Il primo dialogo ufficiale è stato utilizzato dalle delegazioni di Priština e Belgrado per la loro lotta politica interna. Da Belgrado scrive Željko Cvijanović
Benché il governo serbo abbia indetto le elezioni presidenziali al fine di consolidare la propria posizione, l'insuccesso praticamente certo delle elezioni potrebbe essere l'inizio della fine di questo governo
Un articolo di Željko Cvijanović sulle difficoltà del governo serbo e sulle possibilità di riscattare la fiducia dei cittadini con l'annunciato processo agli accusati dell'omicidio del premier Djindjic